Intervista a EMILIANO CRIBARI di Fulvio Spagnoli
Fulvio: Emiliano Cribari, produttore cinematografico indipendente Dopodichè, nel giro di due anni, sono nati altri due lavori, entrambi lungometraggi: “Tutto torna” uscito a luglio 2005 e “via Varsavia” che uscirà il prossimo febbraio 2007; quest’ultimo, in particolare, segna la crescita di questa piccola realtà che si sta auto-producendo e che sta comunque provando a sgomitare nel panorama…
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Perché non siete andati a Venezia?
…io non mi reputo all’altezza, e non per falsa modestia…a me piacerebbe tanto durare nel mondo dell’arte …non vorrei essere un fenomeno commerciale, anche perché io non ho la struttura per esserlo …ho ancora tanto da imparare, perché prima di tutto sono un autore …amo scrivere cose molto intense: nasco come poeta, come scrittore…
Però giri il comico: come mai?
Ora dirigo questo tipo di sceneggiature …forse per…
Fai una cosa: quelle serie mandale a me …non si sa mai, ridendo e scherzando…
Il film che uscirà a febbraio si avvale di ottime prestazioni attoriali, quali Alessandro Benvenuti, Marco Masini
Bravo! …sono contento…dopo quanto ha dovuto ingiustamente subire di infamante…
È vero è una persona straordinaria …e nel film ha recitato veramente bene una parte comica abbastanza intensa …a novembre torneremo sul set per il nostro quarto lungometraggio, sempre auto-prodotto, dal titolo “Trent’anni …quasi ventuno” che dovrebbe essere distribuito, sempre dalla Cecchi Gori, nella prossima primavera estate…Fino ad oggi abbiamo lavorato in MiniDV, in progressivo, ma il prossimo sarà in HD
a proposito: che cos’è il cinema?
…è il mio sogno: è nella mia vita, l’alternativa alla poesia …ho vissuto di poesia dieci anni: l’ho fatta, l’ho prodotta, l’ho pubblicata, ci ho pianto, non ci ho dormito, mi ci sono incazzato, l’ho amata da morire …e, iniziando a fare cinema, mi sono reso conto che è una comunicazione completamente opposta rispetto alla poesia: infatti la mia battaglia di oggi è di comunicare esclusivamente con l’immagine: il mio sogno è fare un film muto…ci lavorerò presto: io sono ancora troppo intriso di parole…
esiste il cinema in Italia?
si! …il cinema esiste
…come mai?
…esiste…io adoro il cinema …per me è molto bello …io vado molto contro corrente su questo argomento: infatti mi arrabbio molto contro tutte le ondate di polemiche che sono nate negli ultimi anni contro il cinema italiano …ci sono commedie, secondo me …e solo per il fatto che sono italiane vengono valorizzate la metà
…in queste tue parole ho trovato, in contenuti e voce, una forte somiglianza con Ciampi imitato da Fiorello
…contenuti e voce …senti io sono per forza un amante dei vari American Beauty, il favoloso mondo di Amelie, ecc, …dal mio punto di vista ci sono commedie italiane come “Tutta colpa del Paradiso” di Francesco Nuti …neanche a dire che io sono un particolare amante di Nuti …che hanno lo stesso potere comico – ironico e la stessa gamma di contenuti che affrontano
Ed il cinema d’autore, oggi, in Italia, esiste?
Direi di si…ho visto “Caso mai” e “La febbre” di D’Alatri, qualche film della Comencini …si, secondo me, esiste, allo stesso modo che in ogni paese cinematograficamente povero
… chiariscici questa tua affermazione, per cortesia
Vuol dire avere cinquecentomila euro per fare un film, con gli stessi costi che ci sono in America, ma non con gli stessi guadagni…
…e mutatis mutandis, Rossellini spendeva di più per fare un film?
…erano altri tempi
…fino ad un certo punto …un suo film, in proporzione, costava molto meno ma la differenza era il suo “cervello” …oggi, in Italia, chi ha un cervello da mettere nel cinema?
Secondo me ce ne sono… quello che io amo dell’Italia è quella zummata che riesci a fare sulle piccole cose che tanti definiscono patetichetipo “che palle! …sempre i trentenni, sempre la famiglia depressa, ecc” …a me quella zummata sulla polvere che c’è sui mobili di casa, piace …a me non piacciono le grandi cose …a me piacciono le piccole cose …e secondo me, registi ed autori italiani, alcuni, pochi, riescono a fare questa zummata …e questo me lo fa amare
Come quando hai iniziato?
Ho iniziato a diciotto anni …mio padre fa questo da moltissimo tempo, non proprio per lavoro, ma per passione …io sono cresciuto con telecamere, film e poi, a 18 anni ho iniziato a girare corti …ho avuto la fortuna di lavorare con attori che, comunque mi hanno insegnato tantissimo sul set, non ho la presunzione di dire che mi hanno fatto fare scuola, perché la scuola è tutta un’altra cosa, però sicuramente ho imparato tanto durante il viaggio …studio anche adesso: ogni settimana leggo due o tre libri di cinema, però non posso considerarlo scuola …non ho titoli specifici, però ho diverse produzioni…
…e ti sembra poco? …ho lavorato con alcuni laureati al Dams o con altri altisonanti titoli…non credere: spesso sono soltanto imbottiti di teoria e …di se
Io invece sono imbottito di errori …questo si!
…e ringrazia Dio! …se riconosci di avere commesso errori, puoi solo crescere
Ho commesso tanti di quegli errori che… ho tanti di quei corti, di quei mediometraggi pieni di errori che ogni volta…
…per esempio?
…ma in ogni campo della regia, della produzione, ne faccio 10.000 …per esempio, io muovo poco la macchina da presa
Non lo trovo un errore …bisogna vedere che racconti; eventualmente il movimento lo dai col montaggio…
…si…mi sono trovato diverse volte a scontrarmi con la grammatica cinematografica che richiedeva certe cose …io troppe poche volte do al cinema ciò che mi chiede …per esempio, uso troppo la parola …prendo questi errori come insonnia che poi diventa…
L’errore che mi disturba di più è: “quante volte non sono riuscito a far ridere” …mi crea frustrazione …per vari motivi, sia miei sia di matematica della battuta che tecnici, non sono riuscito ad ottenere il mio scopo … mentre sono sempre puntualmente arrivato sul drammatico… Altri errori sono quasi tutti tecnici …per esempio l’audio: mi penalizza fortemente…me ne assumo la responsabilità, visto che il cast tecnico lo scelgo io ...l’audio, per me, rappresenta ancora pura angoscia
Che cosa sono gli attori per te?
…una goduria: sul set, rappresentano il momento in cui riesco, finalmente, a fare il mio mestiere. Per me non sono soltanto esecutori ma, lavorando con “l’importante” o “l’intelligente, “ricevo” …mi aiuta a capire, a valorizzare meglio il mio testo …quindi mi ha sempre regalato tanto, anche in fase creativa ...
Usi sempre gli stessi?
…in un precedente film ho fatto un casting enorme: pertanto, in genere li pesco da li; ne ho visti tanti da …cerco di alternare, ma lo zoccolo duro c’è. La mia ricerca va sempre verso l’attore comico, perché è quello difficile da trovare.
Che cos’è uno sceneggiatore?
Ora entriamo nel mio campo…
Posso provocarti? …e se ti dicessi che lo sceneggiatore è uno sfigato?
Dipende…dipende a che livello lo fai... secondo me, il livello di urgenza, di bisogno, di passione sta nella parola scritta. Chiarisco meglio: lo sceneggiatore che lo fa per mestiere, scrive “Carabinieri” allo stesso modo di come scrive “Mediterraneo”; questo a me non interessa molto e che io nel mio modo di pensare considero sfigato. Lo sceneggiatore che scrive per bisogno intimo, per urgenza di comunicare, per sua necessità …che vuole quelle parole, ossia che scrive con lo stesso presupposto letterario con cui scrive il poeta, con cui va in moto il motociclista, come fa il pane il panettiere, ebbene, quello, è un grande tassello …uno che fa il cinema…
Condivido: ma sei una mosca bianca…
…ma questo in Italia …c’è tanto nel cinema indipendente americano …che però ha i soldi…
Intervista del 10 - 10 - 06 |